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Qui la necessità aguzza l’ingegno

Mentre i Centri di servizio sostengono i progetti del volontariato locale con alcune iniziative la Regione Emilia lancia una “rete” contro il disagio e l’esclusione

di Silvia Vicchi

I volontari, si sa, sono imbattibili nell?escogitare idee e strategie per sopravvivere e portare avanti le attività, a dispetto degli esigui fondi a loro disposizione. I Centri di Servizio, di fronte al divieto della legge di dare soldi direttamente alle associazioni, in alcuni casi hanno avuto illuminanti intuizioni per sostenere anche la progettazione delle realtà del volontariato locale. Perché se è vero che la formazione è importante, per ?professionalizzare? chi si dedica alla solidarietà, e se è vero che la consulenza aiuta a evitare guai fiscali e amministrativi, altrettanto lo è un budget che permetta di realizzare progetti e mantenere un minimo di struttura. Con spirito pionieristico, rivelatosi vincente, alcuni Centri hanno aggiunto alle funzioni di base previste dalla legge iniziative particolarmente innovative, finalizzate al sostegno delle associazioni. Vediamone alcuni esempi. Firenze premia cinque progetti Il Centro Sardegna Solidale e il Cesvot, attraverso un accordo con la Tim (Telecom Italia Mobile), hanno ottenuto che una quota dei ricavati delle vendite realizzate nel periodo natalizio fosse destinata alle associazioni sotto forma di materiale: telefoni, fax, accessi a Internet. Sempre il Cesvot, con il contributo della Coop Unicoop di Firenze, ha lanciato un concorso per la promozione della cittadinanza solidale, per finanziare cinque progetti sperimentali del volontariato, da attuarsi nel 1999, con un premio di dieci milioni di lire ciascuno. Lo scopo è sostenere concretamente la lotta contro il disagio sociale ed educare le organizzazioni a lavorare in rete. Il Forum Solidarietà di Parma ha promosso un importante spettacolo al teatro Regio, il cui ricavato è destinato al finanziamento di progetti sociali, formulati dalle associazioni e scelti dagli spettatori nel corso della serata. Uno degli obiettivi dei Centri è di promuovere il volontariato, in particolare tra i giovani. E cosa c?è allora di meglio di una vacanza all?estero, per stimolare un ventenne a provare l?esperienza del volontariato, magari in aggiunta allo studio di una lingua e a un periodo lontano da casa? Dar Voce di Reggio Emilia è stato riconosciuto dal ministero Affari Sociali quale agenzia regionale per l?invio di giovani interessati a recarsi in Paesi europei, impegnandosi nel volontariato. In cambio di qualche ora di attività, riceveranno vitto, alloggio e un piccolo compenso. Anche le associazioni italiane possono dare la disponibilità a ospitare ragazzi e ragazze stranieri, che si attiveranno come volontari nell?organizzazione. I bisogni viaggiano su Internet Tra le novità non poteva certo mancare l?utilizzo delle nuove tecnologie. Il Cesevobo, con la rete telematica del progetto Telémaco e la diffusione dell?accesso a Internet tra le associazioni bolognesi, ha voluto rimuovere le barriere territoriali nell?erogazione dei servizi, raggiungendo anche i Paesi più lontani e sostenendo le forme di coordinamento del volontariato locale. Una rete virtuale di sportelli, che si attiva sulla base dei bisogni, trasformandosi in una rete reale, secondo le domande raccolte. Gemellaggio tra ricchi e poveri Ma le novità più rilevanti e interessanti sono previste dal nuovo bando che il Comitato di gestione Fondo Speciale dell?Emilia Romagna ha emanato per l?assegnazione dei fondi ?99 e 2000. La prima sperimentazione riguarda la progettazione sociale: non più solo funzioni di base, ma progetti di rete, tra Centri di Servizio e organizzazioni del territorio, mirati a combattere il disagio e l?esclusione. La seconda innovazione è la proposta di un Fondo di Solidarietà: attraverso il gemellaggio tra regioni con minore e maggiore disponibilità economica, si intende arrivare a una più equa distribuzione dei fondi e permettere così a tutte le associazioni di godere dei servizi che sono previsti dalla legge. Senza più distinzioni, almeno nel volontariato, tra ricchi e poveri.


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